mercoledì 27 maggio 2009

Breve Storia del Reiki


Il nome Reiki deriva dalla pronuncia di due caratteri giapponesi che descrivono l'energia in se: "霊 rei" (significante “l'al di là” o “spirituale”) e "気 ki" (in cinese qi, significato di “energia” o “forza vitale”).
Nelle lingue occidentali, il significato di Reiki è spesso definito come Energia Vitale Universale.
La storia ebbe inizio intorno al 1870 a Kyoto, con la figura di Mikao Usui, un monaco giapponese di religione cristiana.
Usui era, oltre che monaco, anche sacerdote e, nel corso di un sermone domenicale rivolto agli studenti di una scuola cattolica, si sentì chiedere se credesse all’autenticità storica dei miracoli compiuti da Gesù e se fosse in grado di compierli anch’egli.
Ciò scatenò in Usui una profonda crisi interiore.
In seguito si mise alla ricerca di un qualunque documento della fede cristiana, che potesse indicargli qualche traccia relativa ai metodi di guarigione.
La ricerca si svolse in Giappone e negli Stati Uniti, ma non portò a nulla.
Tornato a Kyoto, si rese conto che anche il Buddha aveva compiuto guarigioni apparentemente miracolose, per cui continuò le ricerche, visitando tutti i monasteri che riusciva a raggiungere, per poter esaminare i documenti lì custoditi.
Dopo quasi dieci anni di studio, leggendo un antico testo sanscrito, trova una serie di insegnamenti, purtroppo non completi.
Decise allora di trascorrere ventuno giorni in ritiro sulla cima del monte Kurayama, pregando Dio di fornirgli la soluzione del problema.
Mikao Usui iniziò il suo ritiro, tra la preghiera, la meditazione, il digiuno e qualche canto per allietarsi un pò.
Il ventunesimo giorno vide una sfera di luce che si dirigeva verso di lui che, invece di spostarsi, fece si che lo colpisse in pieno: l’impatto trasportò la sua coscienza in un mondo di luci che gli apparvero come simboli e in un attimo si rese conto di come usare correttamente quelli trovati in precedenza.
I primi “miracoli” li fece su di lui, poi si mise a servizio gratuito dei poveri, grazie ai quali si rese conto che il Reiki non bastava da solo: l’importante era essere decisi a migliorare le proprie condizioni personali e condurre una vita onesta ed equilibrata.
Da questo momento in poi si mise in viaggio per il Giappone, dove, prestando servizio a chi realmente intendeva migliorarsi per migliorare, incontrò quello che sarebbe stato il suo successore come “Sensei” (先生 : “Maestro”) del Reiki: il Dottor Chujiro Hayashi, un ufficiale della riserva della Marina Imperiale Giapponese.
Lavorando insieme per diversi anni, nei pressi del Palazzo Imperiale, fondarono una vera e propria clinica chiamata “Shina Nomachi”, ma i trattamenti continuarono ad essere gratuiti.
Alcune cure furono specializzate e raffinate, purtroppo perdute con la Seconda Guerra Mondiale, quando la Shina Nomachi fu distrutta e i maestri morirono.
Il Reiki si diffuse ugualmente però, grazie a Hawayo Takata.
Hawayo Takata nacque da genitori di origine giapponese a Kauai, nelle isole Hawaii, il 24 dicembre del 1900.
Nel 1935, mentre si trovava in Giappone a visitare la propria famiglia di origine, le sue condizioni di salute si aggravarono improvvisamente;
soffriva di un tumore all’utero, difficilmente operabile per un enfisema polmonare derivato dall’asma che rendeva problematico il sottoporsi all’anestesia. A questo punto decisero di operarla al Maeda Hospital di Ahsaka.
Pochi giorni prima dell’intervento iniziò a percepire una voce interiore la quale le suggeriva che non era necessario farsi operare perché c’era un altro modo.
Si rivolse ai dottori che la curavano e scoprì l’esistenza del Reiki.
Visitò la Shina Nomachi e, dopo alcuni momenti di perplessità e scetticismo vi si fece ricoverare, riacquistando una perfetta salute in quattro mesi di trattamenti intensivi da parte di numerosi terapeuti.
Una volta guarita, Hawayo Takata decise di imparare la tecnica che l’aveva salvata.
In un solo anno acquisì i primi due livelli, in seguito conferì anche il terzo, il quale, oltre a poterlo praticare, offriva l’opportunità di poterlo insegnare.
Seguita alle Hawaii da Hayashi, grazie a una serie di conferenze il Reiki si diffuse.
Dopo un periodo lontani si rividero in Giappone, prima dello scoppio della Seconda Guerra Mondiale.
Hayashi sapeva ciò che stava per accadere e sapeva che essendo un ufficiale della Marina Imperiale, avrebbe provocato tante morti; annunciò quindi che sarebbe morto per la rottura di tre vasi sanguigni il 10 maggio 1941.
Ciò accadde davvero e di fronte ad Hawayo Takata e ad altri discepoli: Hayashi con la sola forza del pensiero si ruppe i vasi sanguigni come aveva predetto.
Prima di morire nominò Hawayo Takata nuovo Maestro Mondiale di Reiki.
Hawayo Takata tornò alle Hawaii e diffuse il Reiki negli Stati Uniti, nominando prima della sua morte (avvenuta nel 1980) ventidue Maestri, tra cui la nipote Phyllis Lei Furumoto (che insieme fondarono la American Reiki Association e successivamente la American International Reiki Association).
Non esistono prove certe di tutta questa storia.
Quel che è certo è che in Giappone nessuno conosce il Reiki.
C’è una tecnica simile chiamata “Jorei”… Come spiegare questo mistero?
Gli uomini veramente grandi preferiscono essere ricordati per il loro operato piuttosto che per il proprio nome.
Forse sarebbe più giusto accettare il Reiki per quello che è, e per quello che può donare a chi ne percepisce il VERO senso.

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