lunedì 22 giugno 2009

Fattori climatici e sensibilità

Il Vento, la Pioggia, il Freddo e il Caldo da soli non ci possono colpire, a meno che non siano intensi, oppure quando il nostro corpo indebolito li lascia filtrare all'interno.

Secondo l'antica medicina cinese, in analogia alla visione scientifica occidentale, il nostro corpo costituisce un sistema integrato e costantemente interagente con l'ambiente che lo circonda.
Di stagione in stagione, come la natura modifica se stessa nel continuo adattamento al mutare delle condizioni climatiche e atmosferiche, anche il corpo umano adegua e regolarizza le sue funzioni a questa continua trasformazione, attivando di volta in volta le energie indispensabili e più importanti per la sua sopravvivenza.

Tuttavia, quando il delicato equilibrio dell'organismo risulta compromesso da una debolezza interna, esso riesce con più fatica ad adattarsi ai cambiamenti dell'ambiente.
Le escursioni termiche e igrostatiche che le variazioni climatiche determinano, possono infatti esser causa di malattie quando raggiungono gradi estremi, o quando una persona ha una costituzione delicata.
Esiste inoltre una sensibilità soggettiva ai vari climi che rende una persona più vulnerabile ad alcuni di essi.

Chi, ad esempio, ha problemi al fegato deve guardarsi in particolar modo dal Vento e dalle correnti d'aria;
chi invece ha un deficit a carico dell'apparato respiratorio deve fare attenzione e possibilmente evitare i climi secchi.

"Vento", "Calore", "Umidità", "Secchezza", "Freddo" e "Fuoco" sono i cosiddetti "sei fattori climatici" che, in talune condizioni, possono diventare patogeni, ed influire sugli organi che risultano a ciascuno di essi più sensibili.


Ogni organo infatti porta con sé una specifica sensibilità ad un determinato fattore atmosferico, caratteristico di una certa stagione:
così l'estate può danneggiare il Cuore che è sensibile al Calore.
L'autunno il Polmone che è più sensibile alla Secchezza.
La primavera il Fegato, sensibile al Vento.
La tarda estate, (la cosiddetta quinta stagione), può recare danno alla Milza che è sensibile all'Umidità.
L'inverno può danneggiare il Rene che è invece sensibile al Freddo.

Si dice che il fattore patogeno esogeno, anche climatico, invade l'organismo penetrando dall'esterno attraverso la pelle, il naso o la bocca.

In terapia, è importante valutare la sua localizzazione ed evitare che esso penetri negli strati più profondi del corpo.

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